Intervista a una centenaria di Fidene

di Angelica Mercado Bravo, Helen Uwaifo e Selvaggia Marinelli

Il 23 Febbraio 2024, appena uscite da scuola, siamo andate a casa della signora Adorna Ricci, la centenaria del quartiere.
Ad aprirci è stato il figlio di nome Paolo che ci ha accompagnate nella stanza della signora e dopo esserci  presentate ci siamo sedute e abbiamo iniziato a farle delle domande.

Le abbiamo chiesto delle informazioni personali sulla sua infanzia, di raccontarci la storia di Fidene, di parlarci di quando era giovane e quindi di come ha vissuto il fascismo a quei tempi e anche di spiegarci alcune immagini e oggetti religiosi che aveva in giro per la stanza.
Dopo aver finito con le domande abbiamo iniziato a scattare delle foto ad alcuni quadri che aveva in casa. Alla fine, dopo averci offerto delle caramelle, ci hanno salutato.

La chiacchierata ci è piaciuta molto e ci ha anche sorpreso il fatto che in una strada dove noi passiamo ogni mattina potesse abitare una signora di cento e più anni. Ci ha colpito molto la lucidità della signora che è stata molto gentile e disponibile nel rispondere a tutte le nostre curiosità e anche se aveva delle difficoltà d’udito, capiva molto bene le nostre domande. Siamo rimaste molto stupite dal fatto che la signora in tutti i suoi lunghi anni di vita non abbia mai viaggiato fuori da Fidene, se non per il suo viaggio di nozze in Sardegna: per noi è una cosa così strana perchè non riusciamo ad immaginare una lunga vita senza viaggi.

Una curiosità interessante è stata che lei ha dovuto spiegare alle autorità dell’epoca (quando era più giovane) che il suo nome e cognome non fossero di origine ebrea, cosa che, a detta sua, l’avrebbe messa in pericolo dato le restrizioni e le leggi di allora.

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